Castello di Ceri
Dimora Storica & Location per Eventi
Il Castello di Ceri si trova, a pochi passi da Roma, all'interno del Borgo Medievale di Ceri, sito su una rocca tufacea di notevole interesse geologico, è possibile accedere al borgo a piedi oppure utilizzando un servizio navetta privato.
Nel borgo si trova anche il meraviglioso Santuario della Madonna di Ceri, struttura risalente al 1200, anno in cui fu affrescata. Gli affreschi,restaurati, sono molto rari sia per la tecnica pittorica che per alcune figure rappresentate.
La Storia
La storia del borgo e del Castello più propriamente denominato “Palazzo Torlonia” è densa di vicende che ne hanno trasformato l’aspetto nel corso dei secoli. Pur senza confermare la tesi del principe Don Alessandro che Ceri sia il sito dell’antica Cerveteri, è inconfutabile che gli etruschi vi fossero presenti sin dalle origini della loro civiltà, e un muro in laterizio, testimonia la presenza dei Romani. Dopo la caduta dell’impero Romano sopraggiunse un lungo abbandono tra il IV e l’XI secolo. Il martirio di S.Felice si vorrebbe avvenuto nelle campagne ceretane. Le reliquie di Felice II papa vennero traslate a Ceri: recita l’iscrizione nella chiesa dell’Immacolata. Dal 1200 ad oggi la storia di Ceri non presenta zone d’ombra; ai Normanni subentrarono gli Alberteschi e successivamente, gli Orsini conti dell’Anguillara questi ultimi tennero il feudo per quasi due secoli, durante i quali Ceri vide sorgere il Palazzo signorile. Nell’anno 1503 il piccolo borgo, dopo 38 giorni di disperata resistenza all’assedio del duca Valentino Cesare Borgia, venne raso al suolo e Giulio Orsini dovette cedere le armi. Nel 1527 Lorenzo degli Orsini-Anguillara, detto Renzo di Ceri ricevette, per aver difeso Roma dall’assalto dei lanzichenecchi il feudo di Bieda una sua nipote Porzia maritò la propria figlia Olimpia a Federico duca di Acqua Sparta. A suo figlio Andrea, sul finire del 1500, giunse in eredità Ceri, nel frattempo eretta a Ducato. Nel 1657 Ceri passò ai conti Borromeo come dote di Giovanna Cesi andata in sposa a Giulio Cesare Borromeo. Nel 1678 venne venduto ai principi Odescalchi, nel 1712 di nuovo ai Borromeo e da costoro dopo quattro anni al duca Giuseppe Serra. Nel 1721 ritorna agli Odescalchi. Nel 1833 Don Alessandro Torlonia acquista Ceri verso cui ha una predilezione particolare: E’ un posto tranquillo che gli consente di riposare, di andare a caccia e di cercare antichità; acquisisce terre e fabbricati dai proprietari rimasti ed inizia le demolizioni che cambieranno il volto del borgo ed il giardino annesso al palazzo. Il principe muore nel 1886. Passa la grande guerra, siamo negli anni Cinquanta, scompare il latifondo e l’Ente Maremma pone in essere la riforma Fondiaria. Come ci appare oggi il castello di Ceri con l’annesso giardino, è in gran parte dovuto ai radicali lavori di trasformazione effettuati da Don Alessandro Torlonia dopo l’acquisto degli Odescalchi nel 1883, insieme a gran parte dell’antico borgo di Ceri ed al vasto territorio circostante che costituiranno un latifondo agricolo amministrato sino agli anni della riforma fondiaria in cui verrà espropriato, frazionato in lotti e distribuiti agli assegnatari, ex lavoratori agricoli stagionali e/o ex dipendenti dell’amministrazione Torlonia. Il borgo e l’antico palazzo vennero radicalmente rimaneggiati, molte case demolite per creare la grande piazza al centro del borgo, e per dare spazio al nuovo giardino annesso al Palazzo, costruita la nuova cinta muraria merlata a delimitare il giardino pensile, inglobandovi finti cannoni in ghisa per accentuare l’immagine difensiva del borgo, conformando l’intervento ad uno stile architettonico tardo romantico assai diffuso ed di moda in quegli anni che ad una reale esigenza difensiva ormai priva di ragione. Nel rinnovato borgo, troveranno alloggio, non più guerrieri in armi, ma i dipendenti del Principe per la conduzione del latifondo: il Fattore, l’Amministratore, il Casaro, il Facocchio… come pure i magazzini, per il deposito dei raccolti, gli alloggi per i lavoratori stagionali. Il castello è costituito da un edificio principale con pianta a forma di ‘L’, i cui lati esterni che affacciano rispettivamente sulla piazzetta detta dell’Immacolata e lungo la strada di accesso al borgo. In alcuni ambienti di questo piano si trovano decorazioni eseguite con la tecnica dell’affresco riconducibili all’epoca di costruzione dell’edificio, in alcuni casi sono state coperte con nuove decorazioni più tarde (sec.XIX) dai successivi proprietari Torlonia. Nella fascia decorata con gli affreschi più antichi situati nella parte alta delle pareti di un ambiente del piano nobile, ritroviamo all’interno di alcuni riquadri, raffigurazioni di antichi paesaggi ed edifici che costituiscono una testimonianza dello stato dei luoghi circostanti all’epoca in cui operarono gli artisti decoratori. Queste interessanti pitture murali non sono in ottimo stato di conservazione, necessiterebbero quindi di un opera di restauro. L’edificio principale è parzialmente fondato direttamente sul banco tufaceo e in parte su di una struttura a volta in muratura mista. Da tale ambiente formato da questa struttura parzialmente sotterranea si accede direttamente sino al livello stradale a fianco della porta principale di accesso al borgo, per mezzo di una scala a chiocciola parzialmente scavata nel tufo. Dalla quota del giardino e per tutti i piani superiori, i solai sono in legno con cassettoni decorati in buono stato di conservazione. I piani sono collegati tramite una scala principale a pianta quadrata e da due altre scale di servizio. La struttura del tetto è costituita da capriate in legno e il manto di copertura è costituito da tegole alla romana. I pavimenti sono tutti in cotto, salvo buona parte di quelli del piano terra al livello giardino che sono in maiolica decorata a motivi geometrici. Il giardino pensile annesso al palazzo che domina la valle, da cui si gode una splendida visuale sulla campagna circostante, venne creato dai Torlonia demolendo molti edifici facenti parte dell’antico tessuto abitativo del borgo. Esso conserva ancora oggi il disegno originario tardo ottocentesco dove vialetti in terra battuta costeggiano aiuole delimitate da bordure di iris. Vi sono alberature costituite da essenze tipiche della flora mediterranea Quercus ilex, Laurus Nobilis, Pinus pinea, Arbutus Unedo, Palme da datteri e una piccola collezione di agrumi allevati sia in vaso che in piena terra, che si trova nella parte del giardino a ridosso dell’edificio principale e per ciò stesso, protetta dai venti e dalle basse temperature. L’edificio principale, l’annesso edificio denominato “Limonaia” e gli altri edifici di pertinenza costituiscono unitamente al giardino e alla cinta muraria, un complesso di notevole importanza artistica, storica e paesaggistica che è stato sottoposto al vincolo della legge 1089 nel marzo del 1992. Don Alessandro resta presente: lo dice la lapide sulla porta di accesso al borgo ed il suo nome ALEXANDER TORLONIA inciso al piano nobile del palazzo.
Note tratte da “Ceri un borgo, una storia” di P.Balbino 1992-1993
Dormire nel Castello
All'interno del Borgo di Ceri possono pernottare 35 persone, le camere sono dislocate in tutto il piccolo borgo, oltre che nel Castello.
OUR SERVICES
La Colazione
Per la colazione gli ospiti sono invitati ad accomodarsi al "Bar del Borgo" dove verrà servita la classica colazione italiana, inclusa nel pernottamento.
Free Wi-Fi
Nelle stanze del Castello e nelle Aree comuni è presente il servizio WI-FI
Il Giardino
Il Castello di Ceri Possiede un meraviglioso giardino pensile sempre verde.
Pulizie e Servizi
Durante il soggiorno degli ospiti le stanze dove non richiesto non sono soggette a pulizia giornaliera.
Sono tutte dotate di biancheria.
Il Santuario
Nel borgo si trova il
Santuario della Madonna di Ceri
famoso per i suoi preziosi affreschi.
Ristoranti
Nel borgo è possibile mangiare presso la Trattoria Sora Lella
o Trattoria La Rocca
GALLERY
Cosa fare e cosa vedere
Percorsi Enogastronomi
Grazie alla produzione legata alla tradizione del territorio è possibile scoprire diversi percorsi enogastronomici.
Siti Archeologici
La “Necropoli della Banditaccia” è la principale area di sepolture dell'antica città etrusca di Caere e una delle più suggestive e grandiose dell’Etruria e di tutto il Mediterraneo.
Il Museo
Il Museo Nazionale Cerite illustra lo straordinario sviluppo delle necropoli etrusche ceretane esponendo i reperti rinvenuti in corso di scavo
Riserve Naturali
Il territorio circostante è ricco di parchi naturali facilmente accessibili.
Le Terme
A pochi km dal Castello è possibili visitare le Terme della Ficoncella oppure le Terme di Stigliano.
Il Lago e tanto altro...
Il lago di Bracciano completa la diversità geologica del territorio ma offre anche tanta cultura e natura.